/Abbiamo esaminato nell’articolo precedente come la concentrazione durante lo studio, o qualsiasi altra attività, sia funzione di alcune variabili. La predisposizione di una persona è un fattore senza dubbio importante, ma abbiamo visto che conta molto anche la freschezza mentale e lo stato di riposo di una persona in un dato momento. In questo e nel prossimo articolo sottolineeremo come sia importante riposare correttamente e quanto il riposo influisca sulle nostre capacità mentali durante la giornata.
Il riposo notturno
In generale le persone nelle loro abitudini cercano di seguire sempre una certa “scansione” del tempo. Pensiamo ad esempio al pranzo, e alla cena, che vengono fatti sempre più o meno alla stessa ora, a prescindere da quanto si abbia fame. Questa tendenza alla scansione delle abitudini è molto più naturale di quanto non sembri. Infatti anche il nostro organismo segue un ciclo ben definito, denominato ciclo circadiano. Esso farà sì che vengano prodotte determinate sostanze (ormoni, neurotrasmettitori ed altre ancora) in determinate ore del giorno. L’orologio viene sincronizzato in base a fattori esterni, il più importante dei quali è proprio la luce (specialmente quella solare). Esperimenti condotti su volontari, deprivati per lungo tempo della luce del sole, hanno denotato come l’organismo di queste persone entri in confusione, e vada incontro a vari problemi.

Sostanze come la melatonina e la serotonina infatti intervengono per regolare il nostro ritmo sonno-veglia, e fanno sì che il nostro organismo abbia degli orari, o più esattamente dei momenti della giornata, in cui è più o meno facile riposare. A tutti noi capita infatti di avere più sonno nel pomeriggio, dopo pranzo, oppure la notte, magari dopo una certa ora x.
Siete allodole o gufi?
Il ciclo circadiano viene azzerato dalla luce del sole. Se noi ci troviamo a letto, con una finestra con le tapparelle alzate, dalla quale la mattina entra la luce, prima ancora di essere svegli questa luce comunicherà al nostro cervello che la mattina è arrivata e che sarebbe ora di svegliarsi. Questo indipendentemente dalle ore di sonno che si son fatte. Così, se si è dormito per un numero sufficiente di ore durante la giornata ci sentiremo riposati, mentre se le ore non son state abbastanza è possibile che il risveglio avvenga correttamente, ma durante la giornata accuseremo della stanchezza, dovuta proprio a una deprivazione di sonno. Continuare a dormire non è la soluzione migliore, in quanto il sonno, una volta azzerato il ciclo, sarebbe di qualità non buona, e quindi non riposante.
In generale si potrebbe pensare che basti seguire una vita regolare per non accusare mai problemi di stanchezza dovuta alla deprivazione di sonno, ma in realtà la situazione è un po’ più complicata. Esistono infatti due tipologie di persone ben distinte dal loro ciclo circadiano particolare, che vengono denominate generalmente gufi e allodole. Entrambe le tipologie hanno un disordine della fase del sonno, i gufi tenderanno a svegliarsi più tardi e ad andare a letto più tardi, le allodole saranno sveglie di mattina molto presto, ma la sera non faranno in tempo a guardare un film in seconda serata in TV che saranno già sotto le coperte.
Non si capisce bene se l’essere gufi o allodole sia un disordine veramente patologico (potrebb’esserlo in relazione alla società in cui viviamo che impone determinati ritmi), ciò che è certo è che i gufi hanno molti più problemi delle allodole nella vita lavorativa. Questo è dovuto principalmente al fatto che le allodole, quando la luce del sole le sveglierà la mattina, saranno molto più riposate dei gufi, che avranno avuto meno ore di sonno durante la fase di buio. In più è riconosciuto che durante la giovane età si è tendenzialmente più gufi che allodole, mentre andando avanti con l’età la tendenza si inverte.
Le ripercussioni sulla concentrazione e sullo studio
Nell’età in cui si è studenti, una buona parte dei problemi di cattiva resa nello studio son dovuti proprio all’errato riposo notturno. E uno dei motivi principali di questo è proprio lo sfasamento del proprio orologio biologico.
Altre volte invece i problemi possono essere un po’ più complicati, ma di immediata individuazione: un partner che russa, un pasto troppo abbondante, un’allergia (agli acari ad esempio), possono essere tutti fattori che vanno a compromettere il nostro riposo notturno.
Nel caso quindi riscontrassimo una certa stanchezza durante la giornata, con sonnolenza, sonno non ristoratore, e una difficoltà di concentrazione notevole, potremmo sospettare che in noi ci possa essere un qualche problema dovuto proprio al riposo notturno.
Quindi prima di correre allarmati dal dottore, o di prendere degli integratori multivitaminici sperando che questi ci rimettano in carreggiata (ma che spesso, soprattutto nei giovani, sono inutili e assimilabili all’effetto placebo), verifichiamo che il nostro riposo notturno sia corretto, e cerchiamo di seguire qualche suggerimento, che vedremo dettagliatamente nella prossima puntata.